Presidenza belga del Consiglio dell’UE: 1º gennaio – 30 giugno 2024.

1.Il Belgio si concentrerà su sei aree tematiche per i suoi lavori durante la presidenza:

-difendere lo Stato di diritto, la democrazia e l’unità

-potenziare la competitività

-perseguire una transizione verde e giusta

-rafforzare l’agenda sociale e sanitaria

-proteggere le persone e le frontiere

-promuovere un’Europa globale.

2.Le priorità in materia sociale.

2.1.Giova ricordare che la dimensione sociale dell’UE ha assunto maggiore centralità con la proclamazione, nel 2017, del Pilastro europeo dei diritti sociali. Il Pilastro sancisce 20 principi e diritti fondamentali, che si articolano in tre categorie:

1) pari opportunità e accesso al mercato del lavoro;

2) condizioni di lavoro eque;

3) protezione sociale e inclusione.

Il Pilastro ribadisce alcuni dei diritti già presenti nell’acquis dell’Unione e aggiunge nuovi principi per affrontare le sfide derivanti dai cambiamenti sociali, tecnologici ed economici, riguardanti i cittadini e i cittadini di Paesi terzi regolarmente residenti nell’Unione.

I Principi che si riferiscono ai lavoratori, si applicano a tutte le persone occupate, indipendentemente dalla loro situazione occupazionale, dalle modalità e dalla durata dell’occupazione.  

2.2.L’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali e i principali obiettivi sociali dell’UE al 2030.

Nel marzo 2021 la Commissione europea ha lanciato il piano d’azione per l’attuazione del Pilastro.Numerose iniziative del piano sono state già varate o sono in programma di essere presentate.

Contestualmente alla presentazione del piano d’azione, la Commissione europea ha proposto tre obiettivi principali in materia di occupazione, competenze e protezione sociale, da declinare anche a livello nazionale, che l’UE deve conseguire entro il 2030:

Circa il primo obiettivo (almeno il 78% della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni dovrebbe avere un lavoro), si segnala che secondo gli ultimi dati Eurostat il tasso di occupazione nell’UE era del 75,3% nel terzo trimestre 2023.

La Commissione specifica che per raggiungere l’obiettivo l’UE deve puntare a:

– (almeno) dimezzare il divario di genere a livello occupazionale rispetto al 2019 (quando era all’11,7%);

– aumentare l’offerta di servizi formali di educazione e cura della prima infanzia, contribuendo in tal modo a una migliore conciliazione tra vita professionale e vita privata e favorendo una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro; 17

– ridurre il tasso di giovani che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET) di età compresa tra i 15 e i 29 anni dal 12,6% (2019) al 9%.

Circa il secondo obiettivo (almeno il 60% degli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione), va evidenziato che, secondo la Commissione, fino al 2016 solo il 37% degli adulti partecipava ogni anno ad attività di apprendimento.

La Commissione specifica che per raggiungere l’obiettivo si dovrebbe in particolare fare in modo che:

– almeno l’80% delle persone tra i 16 e i 74 anni possieda competenze digitali di base (secondo l’ultimo Indice DESI pubblicato dalla Commissione europea, nel 2022 il 53,9% della popolazione dell’UE di età compresa tra 16 e 74 anni possedeva competenze digitale di base (il 45,6% in Italia);

– l’abbandono scolastico precoce sia ulteriormente ridotto e la partecipazione all’istruzione secondaria superiore aumentata.

Circa il terzo obiettivo (ridurre di almeno 15 milioni il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale (5 milioni dei quali dovrebbero essere bambini), si segnala che, secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2022 le persone a rischio di povertà o di esclusione sociale nell’UE costituivano il 21,6% della popolazione totale.

Gli obiettivi sono stati “accolti con favore” dai leader dell’UE in occasione del Vertice sociale di Porto del 7-8 maggio 2021 (Dichiarazione di Porto) e del Consiglio europeo del 25 giugno 2021 (conclusioni).

3.L’attuazione del Pilastro rappresenta quindi al momento la principale strategia sociale dell’UE al fine di supportare i lavoratori, rafforzare la protezione sociale, combattere la povertà e le disuguaglianze e garantire che la transizione alla neutralità climatica, la digitalizzazione e il cambiamento demografico siano socialmente equi e giusti.

L’attuazione viene monitorata nel contesto del Semestre europeo, il ciclo dell’UE per il coordinamento delle politiche sociali ed economiche, che, sebbene agli inizi fosse inteso principalmente come un “esercizio economico”, nel corso del tempo ha integrato nel suo processo altri settori d’intervento, come quelli sociali ed occupazionali.

Nonostante questa evoluzione, si ritiene da più parti che la dimensione sociale del Semestre europeo e, più in generale, dell’UE, debba essere ulteriormente rafforzata, in particolare assicurando alle politiche, agli obiettivi e alle priorità sociali pari importanza e dignità rispetto a quelli fiscali ed economici.

Sebbene si tratti di una responsabilità comune tra le Istituzioni europee e gli Stati membri, l’attuazione del Pilastro è demandata in via prioritaria a questi ultimi, che, come evidenziato in premessa, sono i principali responsabili in tema di occupazione, competenze e politiche sociali.

4. Tornando alle priorità sociali della Presidenza belga, essa intende impegnarsi al fine di dotare l’UE di un’agenda sociale ambiziosa “a prova di futuro” per promuovere una società europea più inclusiva, equa e neutra in termini di genere.

La presidenza belga, per rafforzare ulteriormente la forza lavoro europea, si impegna a sottolineare nel suo mandato l’importanza del dialogo sociale, anche attraverso l’organizzazione in collaborazione con la Commissione europea del vertice delle parti sociali a Val Duchesse, quasi 40 anni dopo la convocazione da parte di Jacques Delors della riunione che diede origine al dialogo sociale europeo.

Inoltre, lavorerà per una dichiarazione interistituzionale per una transizione giusta, verde e digitale da firmare a La Hulpe, individuando le nuove iniziative legislative e non legislative necessarie, impegnandosi a sostenere nuove strategie ambiziose per raggiungere le pari opportunità, l’uguaglianza di genere e la non discriminazione.

Sulla base del lavoro svolto dalla presidenza spagnola, cercherà di rafforzare i meccanismi di democrazia sul posto di lavoro e porterà avanti i risultati delle discussioni delle parti sociali europee sul telelavoro e sul diritto alla disconnessione.

Inoltre, ospiterà il vertice Ocse sulle competenze e l’apprendimento permanente, nel contesto dell’Anno europeo delle competenze. Sul tema dell’educazione e la formazione intende rafforzare la cooperazione europea e si propone di adottare Conclusioni del Consiglio su questo tema, al fine di migliorare la qualità e l’equità dei sistemi di istruzione e formazione. Proporrà anche l’adozione di una raccomandazione del Consiglio volta ad aggiornare l’attuale quadro dell’Ue in materia di mobilità per l’apprendimento e tratterà in maniera trasversale il tema della carriera degli insegnanti e delle soluzioni per sopperire alla carenza d’insegnanti.

Sui giovani, la presidenza si impegna a dare seguito alla proposta del Test/Check dell’Ue per i giovani, scaturita dalla Conferenza sul futuro dell’Europa e del 2022 anno europeo dei giovani, valutando l’impatto delle nuove proposte legislative sulla gioventù europea per garantire che i giovani siano presi in considerazione nel processo decisionale dell’Ue.

Nel quadro delle iniziative per la preparazione dell’Ue alle crisi, rafforzerà la sicurezza dell’approvvigionamento di farmaci sviluppando il lavoro sulla legislazione europea sui farmaci anche proponendo nuove misure per l’autonomia strategica dell’Ue. S’impegna inoltre a sostenere lo sviluppo di una strategia per potenziare il personale sanitario e di assistenza dell’Ue.

5.Gli obiettivi sociali dell’UE al 2030 declinati a livello nazionale.

Gli Stati membri hanno fatto propri gli obiettivi sociali proposti dalla Commissione e hanno fissato anche gli obiettivi sociali a livello nazionale.

L’Italia ha presentato un obiettivo del 73% per il tasso di occupazione (secondo gli ultimi dati Eurostat, era al 66,1% nel terzo trimestre 2023), un obiettivo del 60% per la partecipazione degli adulti all’apprendimento e un obiettivo di ridurre la povertà per 3,2 milioni di persone.

Secondo i dati Eurostat, dal 2009 ad oggi il tasso di occupazione italiano ha oscillato tra il picco minimo del 58,9% (raggiunto nel secondo trimestre 2013) e quello massimo del 66% (raggiunto nel secondo trimestre 2023).

Quello fissato al 73% rappresenta, dunque, un obiettivo senz’altro ambizioso, poiché nettamente più alto rispetto al tasso di occupazione medio registrato in Italia negli ultimi anni.

Analoghe considerazioni possono essere effettuate con riferimento all’obiettivo di riduzione della povertà.

Stando ai dati Istat, nel 2022 le famiglie in povertà assoluta in Italia sono state circa l’8,3% (in aumento dal 7,7% dell’anno precedente, soprattutto a causa dell’elevata inflazione), per un numero di individui pari a circa 5,6 milioni.