1.Il 20 Marzo 2024 la Commissione UE ha presentato un piano d’azione per affrontare le carenze di manodopera e di competenze e propone di collaborare con gli Stati membri e le parti sociali per affrontare questi problemi nei prossimi mesi e anni. Il piano d’azione fa parte della strategia dell’UE volta a promuovere la competitività e a rafforzare la resilienza economica e sociale.
Da quasi un decennio la carenza di manodopera e di competenze è in aumento in tutti gli Stati membri. Si tratta di una carenza determinata dai cambiamenti demografici, dalla domanda di nuove competenze connesse agli sviluppi tecnologici e alla duplice transizione, dalla necessità di sviluppare ulteriormente i nostri settori industriali, dalle esigenze in materia di difesa e sicurezza e dalle sfide relative alle condizioni di lavoro in alcuni settori e località. La Commissione ha individuato 42 professioni caratterizzate da “carenza”, con alcune differenze tra gli Stati membri.
Il piano d’azione è anche uno dei principali risultati dell’Anno europeo delle competenze. Si basa sulle numerose misure politiche e di finanziamento già adottate a livello dell’UE, quali il Patto per le competenze, che finora ha fornito formazioni a 3,5 milioni di lavoratori, gli obiettivi in materia di occupazione e competenze per il 2030 approvati nel vertice sociale di Porto, la direttiva sui salari minimi adeguati, la direttiva relativa al lavoro mediante piattaforme digitali e i 65 miliardi di € di fondi dell’UE a disposizione da investire nelle competenze.
2.Il piano d’azione fa seguito al Vertice delle parti sociali di Val Duchesse del gennaio 2024, il cui ruolo è fondamentale per attuare soluzioni volte a rispondere a queste sfide. Il piano definisce in cinque settori azioni da attuare rapidamente a livello dell’UE, nazionale e delle parti sociali:
sostenere l’attivazione delle persone sottorappresentate nel mercato del lavoro
fornire sostegno allo sviluppo delle competenze, alla formazione e all’istruzione
migliorare le condizioni di lavoro in alcuni settori
migliorare la mobilità equa all’interno dell’UE per i lavoratori e i discenti
attrarre talenti da paesi terzi
Affrontare le carenze di manodopera e di competenze è fondamentale per stimolare una crescita economica sostenibile nell’UE, cogliere le opportunità offerte dalle transizioni verde e digitale, promuovere la creazione di posti di lavoro di qualità, aumentare la nostra resilienza economica e sociale di fronte ai cambiamenti geopolitici e garantire finanziamenti sufficienti per le politiche occupazionali e sociali nell’UE.
3.Esempi di azioni.
La Commissione intende:
-finanziare nuovi progetti per l’eliminazione della disoccupazione di lunga durata
-finanziare nuovi progetti per l’attivazione e il miglioramento delle competenze dei giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET)
-cofinanziare un maggior numero di centri di eccellenza professionale con l’obiettivo di aprire almeno 100 nuovi centri entro il 2027
-istituire nuovi partenariati per le competenze nell’ambito del patto per le competenze
-migliorare l’analisi del fabbisogno di competenze – mediante una mappatura del fabbisogno di competenze attuale e futuro – in stretto coordinamento con le agenzie dell’UE
-analizzare le politiche relative ai congedi per malattia in modo da individuare le migliori pratiche per i lavoratori e le imprese
-valutare l’impatto delle riforme pensionistiche che introducono maggiori opportunità di pensionamento flessibile e di combinazione del reddito da pensione con uno stipendio
effettuare una valutazione tra pari degli approcci nazionali per affrontare i rischi psicosociali sul lavoro
Gli Stati membri sono invitati a:
-rivedere i programmi di istruzione e formazione per rispondere meglio alle esigenze del mercato del lavoro
-portare avanti riforme previdenziali per affrontare le sacche di inattività e fornire un sostegno sufficiente a chi può lavorare per un ritorno graduale nel mercato del lavoro
-portare avanti riforme fiscali per ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori con un reddito secondario e i lavoratori a basso reddito
-sostenere ulteriormente la digitalizzazione della sicurezza sociale e del suo coordinamento per agevolare una mobilità equa dei lavoratori
-adottare e attuare rapidamente la raccomandazione del Consiglio “L’Europa in movimento – Opportunità di mobilità ai fini dell’apprendimento per tutti”
-impegnarsi ulteriormente in partenariati per i talenti per migliorare i percorsi di migrazione legale
Le parti sociali intendono:
-affrontare le condizioni di lavoro precarie attraverso la contrattazione collettiva nei settori caratterizzati da condizioni di lavoro inadeguate
-aiutare ad attivare i gruppi sottorappresentati e trovare soluzioni adeguate per promuovere l’occupazione dei lavoratori più anziani
-sostenere gli apprendistati e i partenariati tra gli erogatori di istruzione e formazione professionale (IFP) e i datori di lavoro
-formare i prestatori di assistenza a lungo termine in merito a un’assistenza più incentrata sulla persona e alla digitalizzazione
-aggiornare gli orientamenti multisettoriali per contrastare la violenza e le molestie nel settore sanitario
-collaborare per un quadro europeo volto a migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti professionisti di paesi terzi
-contribuire con le loro competenze alla creazione del bacino di talenti dell’UE per attrarre talenti da paesi terzi
4. Prossime tappe
La Commissione seguirà i progressi compiuti nell’attuazione del piano d’azione nel quadro del semestre europeo. Inoltre, la Commissione inviterà gli Stati membri, nell’ambito del comitato per l’occupazione e del comitato per la protezione sociale, a organizzare regolari scambi tripartiti sulla questione, con la partecipazione delle parti sociali europee e nazionali.
5.Contesto
Si prevede che la carenza di manodopera e di competenze continuerà ad aumentare nei prossimi decenni, principalmente a causa dei cambiamenti demografici e dell’aumento della domanda di lavoratori con competenze specifiche, ad esempio quelle necessarie per le transizioni digitale e verde. Quasi due terzi (63 %) delle piccole e medie imprese hanno dichiarato, in una recente indagine Eurobarometro di non riuscire a trovare i talenti di cui hanno bisogno. Entro il 2030 si prevede la creazione di 3,5 milioni di nuovi posti di lavoro nel solo settore delle energie rinnovabili. Inoltre, la Commissione ha individuato 42 professioni che considera caratterizzate da carenza di personale a livello dell’UE. Parallelamente, il 21 % delle persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni nell’UE è attualmente inattivo e necessita di un’assistenza mirata per entrare nel mercato del lavoro.
Gli investimenti nelle competenze delle persone contribuiscono a rispondere alle carenze di manodopera, a gestire le transizioni verde e digitale e a garantire la competitività futura dell’Europa. In quest’ottica, il 2024 è l’Anno europeo delle competenze, un’iniziativa che mira ad aiutare le persone a ottenere le competenze giuste per posti di lavoro di qualità e a sostenere le imprese nell’affrontare la carenza di competenze nell’UE.
Il piano d’azione sulle carenze di competenze e di manodopera costituisce un passo avanti concreto che contribuisce a questo obiettivo. È stato annunciato in occasione del cit. Vertice delle parti sociali di Val Duchesse (convocato il 31 gennaio dalla presidente Von der Leyen e dalla presidenza belga del Consiglio dell’UE, a seguito dell’annuncio nel discorso sullo stato dell’UE del 2023. Il piano si basa su varie iniziative già in atto a livello dell’UE e degli Stati membri, nonché delle parti sociali che sono state consultate in merito al piano. Si fonda inoltre sulle iniziative del Piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, sugli orientamenti strategici nel quadro del semestre europeo e sul sostegno finanziario dell’UE. L’attuazione di questo piano d’azione è fondamentale per conseguire gli obiettivi principali dell’UE per il 2030 in materia di competenze e occupazione, che mirano a raggiungere il 78 % dell’occupazione e il 60 % della partecipazione degli adulti a formazioni annuali.
L’UE investe circa 65 miliardi di € in programmi relativi alle competenze, in particolare attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza e il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE +).
Commenti recenti