Commissione europea: prima relazione sullo stato di diritto nella UE

30 Settembre 2020

Commissione europea: prima relazione annuale sulla situazione dello Stato di diritto nell’Unione Europea.

30 Settembre 2020

La relazione comprende i contributi di tutti gli Stati membri e riscontra sviluppi sia positivi che negativi in tutta l’UE. Sottolinea che molti Stati membri hanno standard elevati, ma rileva anche l’esistenza nell’UE di seri problemi per lo Stato di diritto. Riflette inoltre sulle conseguenze delle misure di emergenza adottate dagli Stati membri a causa della crisi del coronavirus.

La relazione tratta dei quattro pilastri principali che hanno un forte impatto sullo Stato di diritto: i sistemi giudiziari nazionali, i quadri anticorruzione, il pluralismo e la libertà dei media e altre questioni istituzionali relative al bilanciamento dei poteri, essenziali per un sistema efficace di governance democratica. 

L’obiettivo della nuova relazione sullo Stato di diritto è ampliare gli attuali strumenti dell’UE con un nuovo strumento di prevenzione e promuovere un dibattito inclusivo e una cultura dello Stato di diritto in tutta l’UE. Dovrebbe aiutare tutti gli Stati membri a studiare il modo di affrontare i problemi e di imparare gli uni dagli altri, e mostrare il modo di rafforzare ulteriormente lo Stato di diritto nel pieno rispetto dei sistemi costituzionali e delle tradizioni nazionali.

PRINCIPALI CONCLUSIONI SULLA SITUAZIONE DELLO STATO DI DIRITTO NEGLI STATI MEMBRI

 1.Sistema Giudiziario

Alcuni Stati membri stanno avviando riforme volte a rafforzare l’indipendenza della magistratura e stanno riducendo l’influenza del potere esecutivo o legislativo sul sistema giudiziario. Tra loro figurano anche Stati membri in cui l’indipendenza della magistratura è tradizionalmente considerata elevata o addirittura molto elevata. Le valutazioni specifiche sui singoli paesi mostrano che l’indipendenza della magistratura continua a destare preoccupazione in alcuni Stati membri, il che ha portato all’avvio di procedure di infrazione o di procedure ai sensi dell’art. 7, par. 1, del trattato sull’Unione europea. Un’altra sfida che si pone in tutta l’UE è fare in modo che i sistemi giudiziari siano adeguati all’era digitale; l’attuale pandemia ha dato un ulteriore impulso per accelerare le necessarie riforme digitali.

 2.Quadri Anticorruzione

Diversi Stati membri hanno adottato strategie organiche di lotta alla corruzione, mentre altri le stanno predisponendo. Per garantirne la riuscita è fondamentale che vi siano un’attuazione e un monitoraggio efficaci. Molti Stati membri hanno inoltre adottato, o prevedono di adottare, misure per rafforzare il proprio quadro per l’integrità e la prevenzione della corruzione e alcuni hanno adottato misure volte a rafforzare la capacità del sistema di giustizia penale di combattere la corruzione. D’altro canto, in diversi Stati membri permangono ancora difficoltà per quanto riguarda l’efficacia delle indagini penali, delle azioni penali e delle decisioni giudiziarie sui casi di corruzione, compresa la corruzione ad alto livello.

3.Libertà e Pluralismo dei Media

I cittadini dell’UE godono in generale di elevati standard di libertà e pluralismo dei media. Soprattutto durante la pandemia di coronavirus, i media si sono dimostrati essenziali nella lotta alla disinformazione. La relazione manifesta tuttavia preoccupazione per quanto riguarda l’efficacia e l’adeguatezza delle risorse e il rischio di politicizzazione delle autorità di regolamentazione dei media in alcuni Stati membri. Alcune valutazioni per paese hanno inoltre individuato casi in cui la pressione politica sui media ha dato adito a gravi preoccupazioni. Infine, i giornalisti e altri operatori del settore dei media sono esposti a minacce e attacchi in relazione al loro lavoro in diversi Stati membri, anche se alcuni paesi hanno sviluppato pratiche e istituito strutture e misure per sostenere e proteggere i giornalisti.

 4.Sistemi di Bilanciamento dei Poteri Istituzionali

Il bilanciamento dei poteri a livello istituzionale è il fulcro vitale dello Stato di diritto e garantisce che il potere esercitato da un’autorità statale sia soggetto a un controllo democratico. In diversi Stati membri sono state avviate riforme costituzionali per rafforzare i sistemi di bilanciamento dei poteri istituzionali. Molti Stati membri hanno inoltre messo a punto strategie sistematiche per coinvolgere i portatori di interessi e garantire che le riforme strutturali scaturiscano da un ampio dibattito all’interno della società. Al tempo stesso, la relazione mostra che il ricorso eccessivo a una legislazione accelerata e di emergenza può destare preoccupazioni per quanto riguarda lo Stato di diritto. In tutta l’UE la società civile continua a svolgere un ruolo cruciale nella difesa dello Stato di diritto e nella maggior parte degli Stati membri gode di un ambiente favorevole e propizio. In alcuni Stati membri, tuttavia, vi sono casi in cui la società civile si trova ad affrontare gravi problemi a causa di leggi che limitano l’accesso ai finanziamenti esteri o di campagne diffamatorie.

5.Misure di Emergenza adottate nel Contesto del Coronavirus

La pandemia è ancora in corso e in diversi Stati membri sono ancora in vigore regimi o misure di emergenza. La relazione evidenzia alcune delle questioni emerse nei dibattiti nazionali e nella risposta giuridica e politica alla crisi. Ad esempio, la modifica o la sospensione dei tradizionali sistemi nazionali di bilanciamento dei poteri possono determinare problemi particolari per lo Stato di diritto. Allo stesso tempo, vi sono diversi buoni esempi di casi in cui le sentenze dei tribunali nazionali o il coinvolgimento dei difensori civici hanno avuto un impatto positivo sulle misure di emergenza adottate. La Commissione proseguirà il suo monitoraggio fino alla graduale eliminazione di tali misure.

 

PROSSIME TAPPE

La relazione sullo Stato di diritto contribuirà al più ampio dibattito sullo Stato di diritto a livello europeo e nazionale. La Commissione attende con interesse l’opportunità di collaborare con il Parlamento europeo e il Consiglio sulle questioni relative allo Stato di diritto e ritiene che la relazione fornisca una solida base per ulteriori attività interistituzionali.

Invita inoltre i parlamenti e le autorità nazionali a discutere la relazione, compresi i capitoli sui singoli paesi, e a prestarsi reciprocamente aiuto, come segno di incoraggiamento a proseguire le riforme e di adesione al principio di solidarietà europea. Anche i portatori di interessi a livello nazionale e dell’UE dovrebbero essere coinvolti.

Sulla base dei risultati del dialogo sull’edizione del 2020 e delle esperienze acquisite nel primo anno di funzionamento del meccanismo europeo per lo Stato di diritto, la Commissione inizierà a preparare la relazione del 2021, proseguendo nell’intento di rendere lo Stato di diritto più resiliente nelle nostre democrazie.

 

CONTESTO

La prima relazione annuale sullo Stato di diritto è una delle principali iniziative del programma di lavoro della Commissione per il 2020  e fa parte del meccanismo europeo globale per lo Stato di diritto annunciato negli orientamenti politici della Presidente von der Leyen. È il risultato di uno stretto dialogo con le autorità nazionali e i portatori di interessi ed esamina tutti gli Stati membri in modo obiettivo e imparziale. La valutazione qualitativa effettuata dalla Commissione si concentra sugli sviluppi significativi intervenuti a partire dal gennaio 2019 e garantisce un approccio coerente applicando la stessa metodologia a tutti gli Stati membri, pur rimanendo proporzionata agli sviluppi.

La relazione fa parte del nuovo ciclo annuale relativo allo Stato di diritto: il meccanismo per lo Stato di diritto. Il meccanismo è un ciclo annuale inteso a promuovere lo Stato di diritto e prevenire l’insorgere o l’aggravarsi di problemi. L’obiettivo è quello di migliorare la comprensione e la consapevolezza dei problemi e degli sviluppi di rilievo, nonché di individuare le sfide allo Stato di diritto e aiutare gli Stati membri a trovare soluzioni con il sostegno della Commissione e degli altri Stati membri, e di portatori di interessi quali la commissione di Venezia.

Il meccanismo ha un ruolo preventivo, è distinto dagli altri strumenti dell’UE in materia di Stato di diritto e non sostituisce i meccanismi basati sul trattato di cui dispone l’UE per reagire a problemi più gravi in materia di Stato di diritto negli Stati membri. Tali strumenti comprendono le procedure di infrazione e la procedura per proteggere i valori fondanti dell’Unione ai sensi dell’articolo 7 del trattato sull’Unione europea. Si differenzia inoltre dalla proposta procedura di condizionalità per la tutela del bilancio, che mira a proteggere il bilancio dell’UE in situazioni in cui gli interessi finanziari dell’Unione potrebbero essere a rischio a causa di carenze generalizzate dello Stato di diritto in uno Stato membro.