Contrasto alle discriminazioni. Giurisprudenza di merito. Massime recenti.
settembre-dicembre 2020Contrasto alle discriminazioni. Giurisprudenza di merito. Massime recenti (settembre-dicembre 2020).
Tribunale di Trento, ordinanza 29 settembre 2020
Il requisito di 10 anni di residenza nello Stato previsto dagli artt. 5 co. 2 bis e 3 co. 2 bis L.P. Trento n. 15/2005 per l’accesso alle graduatorie per gli alloggi pubblici e per il contributo al pagamento dei canoni è illegittimo perché contrasta con il principio della parità di trattamento tra soggiornanti di lungo periodo e cittadini italiani previsto dall’ art. 11 co. 1 lett. f) e lett. d) Direttiva 2003/109/CE. Poiché detta norma di diritto dell’Unione è precisa e incondizionata la Provincia è tenuta a disapplicare la legge provinciale e a modificare il Regolamento che ribadisce il requisito, consentendo l’accesso agli alloggi e al contributo a tutti gli stranieri titolari del permesso di lungo periodo indipendentemente dalla durata del pregresso soggiorno in Italia. A tal fine la Provincia è anche tenuta a riaprire i termini di presentazione delle domande relative agli eventuali alloggi pubblici non ancora assegnati relativamente all’anno 2019, nonché a dare informazione al pubblico dell’intervenuta modifica mediante pubblicazione dell’ordinanza sulla home page del sito istituzionale (nella specie il giudice ha anche condannato la provincia a pagare 50 euro al giorno per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione della condanna)
Tribunale di Venezia, ordinanza 19 ottobre 2020
Il mancato riconoscimento da parte dell’USSL 3 Serenissima e della Regione Veneto a favore dei cittadini stranieri minori di età irregolarmente soggiornanti, sia comunitari che extracomunitari, di un servizio ambulatoriale pediatrico pubblico accessibile gratuitamente equiparabile al pediatra di libera scelta cui dà diritto l’ iscrizione al SSN costituisce comportamento discriminatorio nella misura in cui spetta alla Regione Veneto riconoscere questo servizio nell’ ambito delle linee guide in sede di programmazione e organizzazione dei servizi sanitari, e alla Ulss3 Serenissima in sede di approntamento dei medesimi servizi.
Tribunale di Milano, ordinanza 10 novembre 2020
IL DPCM 17.2.2017 e le circolari INPS che limitano l’accesso al bonus asili nido -istituito con legge di bilancio n. 232/2016 – ai soli cittadini extra UE in possesso di permesso di soggiorno per lungo soggiornanti o protezione internazionale costituiscono discriminazione in quanto la prestazione, essendo destinata a compensare i carichi familiari, si inserisce nell’alveo delle prestazioni di sicurezza sociale disciplinate dal regolamento 883/2004 richiamato all’art. 12 della Direttiva 2011/98/UE, norma auto esecutiva nell’ordinamento italiano; in punto legittimazione ad agire, si dichiara l’incompetenza territoriale con riguardo alla ricorrente ASGI
Tribunale di Milano, ordinanza 24 novembre 2020
Il requisito di residenza biennale previsto dalla Delibera della Giunta Regionale della Lombardia 18.2.2020 n. XI/2862 per l’accesso alla misura B1 “Programma Operativo regionale in favore delle persone con gravissima disabilità e in condizione di non autosufficienza e grave disabilità di cui al Fondo per le non autosufficienze triennio 2019-2021” costituisce discriminazione per motivi di disabilità ed etnia in quanto non risulta alcuna ragionevole correlazione tra il soddisfacimento del bisogno alla vita indipendente del disabile e la protrazione della residenza per oltre due anni nel territorio della Regione Lombardia. Conseguentemente la Regione è tenuta a a modificare la citata delibera prevedendo l’abolizione del suddetto requisito nonché a riaprire i termini per la presentazione delle domande, per un periodo di almeno tre mesi, nonché a pubblicare la ordinanza sulla home page del sito istituzionale
Tribunale di Alessandria, sentenza 15 dicembre 2020
Sussiste il requisito del soggiorno legale continuativo in Italia per almeno 10 anni, richiesto dall’art. 20, co. 10° D.L. n. 112/2008 convertito in L. 133/2008, necessario al fine di percepire l’assegno sociale per i cittadini extra UE, nonostante l’interessato si sia allontanato dal Paese per brevi periodi.
Tribunale di Roma, decreto del 21 dicembre 2020
Il rifiuto opposto da Poste Italiane spa all’apertura di un conto corrente di base ai richiedenti protezione internazionale muniti della sola ricevuta della richiesta di permesso costituisce discriminazione in quanto il richiedente privo della possibilità di aprire un conto corrente di base si trova nell’impossibilità concreta di esercitare un’attività lavorativa retribuita e di condurre una vita dignitosa, non potendo nemmeno accedere ai contributi statali o regionali previsti per l’emergenza pandemica, con possibile ulteriore pregiudizio in ordine alla possibilità di accoglimento della domanda di protezione internazionale, sicché le Poste Italiane Spa devono immediatamente cessare la condotta discriminatoria consentendo l’apertura di un conto corrente di base.
Tribunale di Padova, ordinanza 23 dicembre 2020
Sussiste il diritto a percepire l’indennità di disoccupazione (c.d. NASPI) per lo straniero titolare di permesso di soggiorno per motivi di studio in quanto nessuna limitazione in base al titolo di soggiorno è ammissibile alla luce della normativa interna ed europea in materia di prestazioni previdenziali riconosciute al cittadino lavoratore straniero.
Corte d’Appello di Milano, sentenza 29 dicembre 2020
La differenziazione introdotta dal regolamento del Comune di Lodi introdotto con DGC 28/201 in punto di documentazione su redditi/beni posseduti (o non posseduti ) all’estero costituisce una discriminazione diretta nei confronti dei cittadini di Stati extra UE per ragioni di nazionalità perché di fatto, attraverso i gravosi oneri documentali aggiuntivi richiesti, rende loro difficoltoso concorrere all’accesso alle prestazioni sociali agevolate, così precludendo ai predetti il pieno sviluppo della loro persona e l’integrazione nella comunità di accoglienza; ne consegue il respingimento dell’appello presentato dallo stesso Comune.
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