Crisi da COVID-19: ruolo delle lavoratrici e disuguaglianze.

Un’agenda per la parità di genere.

Crisi da COVID-19: ruolo delle lavoratrici e disuguaglianze. Un’agenda per la parità di genere.

Fonte: Ufficio OIL per l’Italia e San Marino.

La crisi generata dalla pandemia del coronavirus (COVID-19) ha messo in evidenza il ruolo cruciale delle lavoratrici, in particolare di quelle impegnate in prima linea nella lotta contro la pandemia. Allo stesso tempo, essa ha esacerbato le disuguaglianze di genere già esistenti nel mondo del lavoro: l’aumento della richiesta di prestazioni di cura e assistenza ha interessato in modo sproporzionato le donne che hanno avuto maggiori difficoltà rispetto alle controparti maschili a conciliare il lavoro con le responsabilità familiari. La parità di trattamento e la non discriminazione sono valori fondanti dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) che da oltre cent’anni promuove condizioni di lavoro dignitoso attraverso norme internazionali del lavoro e politiche OIL a tutela e promozione del lavo-ro femminile. Tra queste, la Convenzione sulla parità di trattamento del 1951 (n.100) -che introduce il principio di parità di retribuzione per un lavoro di egual valore- e la Convenzione OIL del 1959 (n.111) sulla discriminazione (impiego e professione)- che introduce il diritto alla non discriminazione in materia di impiego e professione.

Ratificate dalla maggior parte degli Stati membri dell’OIL, queste due convenzioni incardinano i principi che afferiscono alla sfera dei diritti umani, attribuendo una serie di “diritti abilitanti”. Anche attraverso questa azione, le lavoratrici hanno raggiunto traguardi che un tempo sarebbero stati considerati impossibili. Nonostante il progresso realizzato, alcune evidenze segnalano che l’avanzamento verso la parità di genere si sia arrestato negli ultimi 20 anni. Dalle stime OIL emerge che nel mondo in media e su scala mondiale le donne avevano in media il 30 per cento in meno di possibilità di entrare nel mondo del lavoro. Nel 2019 erano circa 1,3 miliardi (ovvero il 44,3 per cento del totale) le donne ad essere occupate, rispetto ai 2 miliardi (ovvero il 70 per cento) di uomini. Circa 647 milioni di donne in età lavorativa (il 21,7 per cento del totale)svolgevano un lavoro non retribuito a tempo pieno nell’assistenza e cura, rispetto ai 41 milioni di uomini (circa l’1,5 per cento del totale degli uomini in età lavorativa).

Questa tendenza si conferma anche in Italia dove il tasso di occupazione femminile è di 18 punti percentuali più basso di quello degli uomini, il lavoro part-time riguarda il 73,2 per cento le donne ed è involontario nel 60,4per cento dei casi. I redditi da lavoro delle donne sono in media del 25 per cento inferiori rispetto a quelli degli uomini. Per poter superare questa fase di stallo verso la parità di genere e l’uguaglianza, l’OIL ha rilanciato negli ultimi anni l’Iniziativa su “Donne e lavoro” che, oltre al rafforzamento del quadro normativo, richiama gli Stati ad impegnarsi nell’adozione di un’agenda trasformativa per raggiungere la parità di genere. Tale agenda dovrebbe includere le seguenti priorità:

a) politiche e investimenti per l’uguaglianza di genere e strategie con azioni positive per ridurre lo squilibrio tra la posizione delle donne e degli uomini nel mondo del lavoro;

b) politiche sociali e investimenti in infrastrutture e servizi pubblici;

c) politiche e iniziative per un’equa valorizzazione del lavoro delle donne attraverso una maggiore applicazione del principio di pari retribuzione per lavoro di egual valore;

d) investimenti nell’economia dell’assistenza e della cura per favorire la conciliazione del lavoro con la vita privata e il rafforzamento delle misure del controllo dei tempi di lavoro per le donne;

e) interventi per eliminare la violenza e le molestie nel mondo del lavoro;

f) misure per il rafforzamento della voce e rappresentanza delle donne;

g) focalizzare politiche per promuovere la parità di genere insieme ad azioni positive per riequilibrare le disparità esistenti e migliorare la qualità del lavoro delle donne.

È inoltre necessario rimuovere le barriere che le donne affrontano nell’accedere a posizioni apicali come ricordato da Sofia Loren, star del cinema internazionale e madrina della Giornata Internazionale della donna promossa dall’OIL l’8 marzo scorso.

L’Ufficio OIL per l’Italia e San Marino sta realizzando un’analisi sulle tendenze del mercato del lavoro con una prospettiva di genere e uno studio sul divario salariale di genere in Italia. Esso supporta le attività della “Coalizione internazionale per la parità salariale” (Equal Pay International Coalition-EPIC) di cui l’Italia è parte, ed ha recentemente prodotto un’analisi della legislazione italiana che è confluita nella banca dati sulla legislazione di 110 paesi sulla parità salariale.

Il Segretariato tecnico dell’OIL è anche impegnato nel supporto alle iniziative della Presidenza italiana del G20 di quest’anno. Attraverso il lavoro analitico e di monitoraggio e l’iniziativa “Donne e lavoro”, le discussioni del Gruppo di lavoro sull’occupazione e il lavoro vertono sull’ampliamento degli indicatori stabiliti durante la Presidenza australiana del G20, in modo che essi catturino non solo gli aspetti quantitativi ma anche quelli che consentono di monitorare la qualità del lavoro delle donne.