La risposta dell'UE all'invasione russa dell'Ucraina
23 Marzo 2022La risposta dell’UE all’invasione russa dell’Ucraina.
Fonte: Consiglio europeo; Consiglio dell’Unione europea (23 Marzo 2022).
1.Il 16 marzo 2022 il Consiglio ha approvato una proposta legislativa sull’azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa(CARE). La proposta consentirà la rapida erogazione di finanziamenti della politica di coesione e aiuterà i paesi e le regioni dell’UE a fornire sostegno di emergenza alle persone in fuga dall’aggressione militare russa.
Inoltre, gli Stati membri potranno utilizzare 10 miliardi di EUR nell’ambito dell’assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa (REACT-EU), uno dei maggiori programmi di investimento pubblico post-pandemia dell’UE.
Lo stesso giorno il Consiglio ha approvato una proposta per sbloccare circa 420 milioni di EUR nell’ambito dei fondi per gli affari interni.
2.Fondi supplementari dell’UE saranno presto disponibili per aiutare le persone in fuga dalla guerra.
3.Come è iniziata la guerra in Ucraina?
Il 24 febbraio 2022 la Russia ha avviato un’aggressione militare nei confronti dell’Ucraina. Già nel 2021 la Russia aveva avviato un massiccio incremento di forze militari in prossimità del confine con l’Ucraina orientale, suscitando grande preoccupazione in Ucraina, in Europa e in tutto il mondo.
Il 21 febbraio 2022, dopo settimane di fortissime tensioni, il presidente Vladimir Putin ha deciso di riconoscere come entità indipendenti le zone non controllate dal governo delle regioni ucraine di Donetsk e Luhansk e di inviarvi truppe russe. Questa decisione ha fatto seguito a un voto favorevole espresso dalla Duma di Stato russa (la camera bassa del parlamento russo) il 15 febbraio.
Il 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso l’Ucraina.
4.Qual è la posizione dell’UE sull’invasione russa dell’Ucraina?
L’UE condanna fermamente la decisione di Putin di riconoscere le zone non controllate dal governo di Donetsk e Luhansk e di invadere l’Ucraina. Condanna inoltre il coinvolgimento della Bielorussia nell’aggressione militare russa.
Non è solo l’Ucraina a essere sotto attacco. Lo sono anche il diritto internazionale, l’ordine internazionale basato su regole, la democrazia e la dignità umana. Si tratta di terrorismo geopolitico puro e semplice.
Il 24 febbraio i leader dell’UE si sono incontrati in occasione di una riunione straordinaria del Consiglio europeo a Bruxelles per preparare una risposta all’invasione russa dell’Ucraina. Hanno chiesto alla Russia di: a) cessare immediatamente le sue azioni militari; b) ritirare senza condizioni tutte le forze e le attrezzature militari dall’Ucraina; c) rispettare pienamente l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina; d) rispettare il diritto internazionale; e) fermare la sua campagna di disinformazione e gli attacchi informatici
La responsabilità di questo atto di aggressione e di tutte le distruzioni e perdite di vite umane che ne risulteranno ricade interamente sulla Russia, che sarà chiamata a rispondere delle sue azioni.
Il Consiglio europeo ha condannato con la massima fermezza l’aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell’Ucraina. Con le sue azioni militari illegali la Russia viola palesemente il diritto internazionale e compromette la sicurezza e la stabilità europee e mondiali. Il Consiglio europeo ha messo in rilievo il diritto dell’Ucraina di scegliere il proprio destino.
I leader UE hanno sottolineato che l’UE continuerà a cooperare strettamente con i vicini e ha ribadito il suo fermo sostegno e il suo impegno a favore della sovranità e dell’integrità territoriale della Georgia e della Repubblica di Moldova.
L’UE manterrà inoltre un forte coordinamento con i partner e gli alleati, in seno alle Nazioni Unite, all’OSCE, alla NATO e al G7.
Il ricorso alla forza e alla coercizione per cambiare i confini non è ammissibile nel XXI secolo. Le tensioni e i conflitti dovrebbero essere risolti esclusivamente attraverso il dialogo e la diplomazia.
5.Conclusioni del Consiglio europeo, 24 febbraio 2022.
Il 10 e 11 marzo i leader dell’UE si sono riuniti a Versailles per discutere della situazione in Ucraina. Hanno ribadito che l’aggressione militare della Russia viola palesemente il diritto internazionale e compromette la sicurezza mondiale ed europea. Hanno inoltre: i) espresso il loro impegno a rafforzare i legami con l’Ucraina e a sostenere il paese lungo il suo percorso europeo; ii) accolto con favore la decisione del procuratore della Corte penale internazionale di avviare un’indagine; iii) chiesto che siano immediatamente garantite la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari ucraini; iv) confermato di essere pronti a procedere rapidamente con ulteriori sanzioni; v) dichiarato che l’UE e i suoi Stati membri continueranno a fornire, in modo coordinato, sostegno politico, finanziario, materiale e umanitario; vi) assunto l’impegno di continuare a dar prova di solidarietà e a fornire sostegno ai rifugiati e ai paesi che li ospitano.
L’Ucraina appartiene alla nostra famiglia europea.
I leader hanno inoltre discusso dei modi per rafforzare le capacità di difesa, ridurre la dipendenza energetica, in particolare dal gas, dal petrolio e dal carbone russi, e costruire una base economica più solida.
7.In che modo l’UE sostiene l’Ucraina e il popolo ucraino?
L’UE è pienamente solidale con l’Ucraina e elogia il popolo dell’Ucraina per il suo coraggio nel difendere il proprio paese.
In risposta all’aggressione russa, l’UE ha dimostrato unità e forza e ha fornito all’Ucraina, in modo coordinato, sostegno umanitario, politico, finanziario e materiale.
8.Milioni di persone stanno fuggendo dalla guerra in Ucraina.
L’UE ha adottato misure specifiche a sostegno dell’Ucraina e del popolo ucraino, tra cui: a) protezione delle persone in fuga dalla guerra; b) aiuti umanitari; c) sostegno in materia di protezione civile; d) assistenza macrofinanziaria; e) sostegno alle forze armate ucraine; f) assistenza alla Moldova.
9.Quali sono le misure adottate dall’UE nei confronti della Russia?
L’UE ha progressivamente imposto sanzioni alla Russia a partire dal 2014 in risposta all’annessione illegale della Crimea.
Nel marzo 2015 i leader UE hanno deciso di collegare il regime di sanzioni economiche in vigore alla piena attuazione degli accordi di Minsk. Poiché la Russia non ha mai attuato pienamente gli accordi, l’UE ha successivamente prorogato le sanzioni.
9.1.Primo pacchetto di sanzioni.
Il 23 febbraio 2022 il Consiglio ha concordato un primo pacchetto di misure in risposta alla decisione della Russia di riconoscere l’indipendenza delle zone non controllate dal governo delle regioni di Donetsk e Luhansk.
Il pacchetto comprendeva: a) sanzioni nei confronti dei 351 membri della Duma di Stato russa che hanno votato a favore del riconoscimento; b) sanzioni nei confronti di altre 27 persone ed entità; c) restrizioni alle relazioni economiche con le zone non controllate dal governo delle regioni di Donetsk e Luhansk; d) limitazione della capacità dello Stato e del governo russi di accedere ai servizi e ai mercati finanziari e dei capitali dell’UE.
9.2.Secondo pacchetto di sanzioni.
Il 25 febbraio 2022 l’UE ha deciso di congelare i beni del presidente russo Vladimir Putin e del ministro degli Affari esteri russo Sergey Lavrov in risposta all’aggressione militare perpetrata dalla Federazione russa nei confronti dell’Ucraina.
Inoltre, l’UE ha adottato misure restrittive nei confronti dei membri del Consiglio di sicurezza nazionale della Federazione russa e dei restanti membri della Duma di Stato russa che hanno appoggiato il riconoscimento da parte della Russia delle autoproclamate “repubbliche” di Donetsk e Luhansk.
Il Consiglio ha inoltre approvato un ulteriore pacchetto di misure restrittive individuali ed economiche. Tali sanzioni riguardano: x) settori finanziario, energetico, dei trasporti e tecnologico; y) la politica in materia di visti.
9.3. Terzo pacchetto di sanzioni.
Il 28 febbraio l’UE ha imposto un divieto di sorvolo dello spazio aereo a qualsiasi aeromobile operato da vettori russi e ha vietato tutte le operazioni con la Banca centrale russa. Ha inoltre imposto nuove sanzioni ad altre 26 persone e un’entità.
Il 2 marzo 2022 l’UE ha deciso di: i) sospendere le trasmissioni nell’UE degli organi di informazione di proprietà dello Stato russo Sputnik e Russia Today; ii) bloccare l’accesso a SWIFT per sette banche russe; iii) imporre sanzioni nei confronti della Bielorussia in risposta al suo coinvolgimento nell’invasione militare russa
Il 9 marzo 2022 il Consiglio ha adottato ulteriori misure mirate al settore finanziario bielorusso, compreso: a) il blocco dell’accesso a SWIFT per tre banche bielorusse; b) il divieto di operazioni con la Banca centrale della Bielorussia; c) limiti ai flussi finanziari dalla Bielorussia verso l’UE; d) il divieto di fornire banconote denominate in euro alla Bielorussia.
Inoltre, il Consiglio ha introdotto: x) il divieto di esportazione di beni per la navigazione marittima e di tecnologia di radiocomunicazione verso la Russia; y) sanzioni nei confronti di altre 160 persone.
9.4.Quarto pacchetto di sanzioni.
Il 15 marzo 2022 l’UE ha deciso di imporre un quarto pacchetto di sanzioni economiche e individuali in risposta all’aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina. Le nuove misure vietano tra l’altro: i) tutte le operazioni con determinate imprese statali; ii) la prestazione di servizi di rating del credito a qualsiasi persona o entità russa; iii) nuovi investimenti nel settore dell’energia della Russia
Il Consiglio ha ampliato l’elenco delle persone collegate alla base industriale e di difesa della Russia, cui sono state imposte restrizioni più rigorose sulle esportazioni di beni a duplice uso e di beni e tecnologie in grado di contribuire al rafforzamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia. L’UE ha introdotto inoltre: iv) restrizioni commerciali relative ai prodotti siderurgici e ai beni di lusso; v) sanzioni nei confronti di altre 15 persone e 9 entità.
10.Quali sono le ripercussioni del conflitto sui mercati?
L’invasione russa dell’Ucraina rischia di perturbare i mercati mondiali. Dall’inizio del conflitto si è già verificato un forte aumento dei prezzi delle principali materie prime a livello mondiale. Ciò incide ulteriormente sui mercati, che di recente hanno registrato picchi storici nei prezzi dell’energia e dei fertilizzanti.
Il 28 febbraio i ministri UE dell’Energia hanno tenuto una riunione straordinaria per procedere a uno scambio di opinioni in merito all’impatto del conflitto sulle capacità energetiche dell’Ucraina e sul mercato europeo dell’energia. I temi sul tavolo dei ministri sono stati: a) l’assistenza all’Ucraina e la sincronizzazione della rete elettrica ucraina con la rete dell’UE; b) la situazione per quanto riguarda approvvigionamenti, scorte e flussi di energia degli Stati membri; c) misure di mercato di emergenza per garantire l’approvvigionamento; d) opzioni per limitare l’impatto dei prezzi elevati.
Il 2 marzo i ministri UE dell’Agricoltura si sono riuniti in videoconferenza per affrontare la situazione del mercato agroalimentare. I ministri hanno espresso solidarietà all’Ucraina e hanno sottolineato la necessità di garantire un approvvigionamento alimentare adeguato per la popolazione ucraina. Hanno inoltre valutato le azioni volte a monitorare: x) l’evoluzione del mercato; y) l’approvvigionamento di mangimi per animali; z) le variazioni dei prezzi dell’energia e dei fertilizzanti.
I ministri sono tornati sulla questione nella sessione del Consiglio “Agricoltura e pesca” del 22 marzo. Il Consiglio ha invitato il ministro ucraino dell’Agricoltura, Roman Leshchenko, a intervenire in collegamento video per parlare della situazione agricola e delle esigenze prevalenti nel suo paese, che sono state successivamente discusse dai ministri.
I ministri hanno inoltre tenuto uno scambio di opinioni sulla situazione del mercato per i prodotti agricoli e agroalimentari e sulla situazione del settore agricolo dell’UE, alla luce dell’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina. Hanno discusso delle misure che potrebbero essere adottate non solo per continuare a salvaguardare l’approvvigionamento alimentare a breve termine, ma anche per rafforzare la sicurezza e la sovranità alimentare dell’UE a medio e lungo termine.
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