Gisella Floreanini nasce a Milano il 3 aprile 1906, muore nella stessa città il 30 maggio 1993.
Cresciuta dal padre, uomo profondamento laico e progressista, milita nell’antifascismo fin dal 1929. Rimasta vedova e con una figlia, nel 1935 aderisce al PSI. Ricercata dall’OVRA per aver diffuso stampa clandestina e per aver raccolto aiuti destinati alle famiglie dei perseguitati politici, nel 1938 è costretta a riparare clandestinamente in Svizzera. Nel 1941 entra nel PCI e all’indomani del 25 luglio 1943 fa ritorno in Italia. Dopo l’8 settembre, collabora con Eugenio Curiel ed è impegnata a tenere collegamenti tra le formazioni partigiane e la Svizzera dove viene arrestata nel giugno del 1944.
Tre mesi dopo, scarcerata, è di nuovo in Italia e raggiunge subito la neonata Repubblica partigiana dell’Ossola. Qui organizza i Gruppi di Difesa della Donna e viene nominata commissario aggiunto all’assistenza. E’ stata così, di fatto, la prima donna a svolgere un ruolo di governo nel nostro Paese (32 anni dopo, nel 1976, fu la volta di Tina Anselmi come Ministro del lavoro). Ebbe a scrivere su questa esperienza: “La Repubblica dell’Ossola è la sola che abbia immesso una donna nella Giunta provvisoria di governo (…). Fu questa già una prova di una maturità democratica della Repubblica ossolana; essa sta ad indicare sia il peso che ha avuto il lavoro che le donne svolgevano, sia la maturità politica degli uomini della Giunta e proprio perché i Commissari al governo dell’Ossola portavano avanti un’Italia che pochi pensavano che così sarebbe stata. È l’Italia anche delle donne. È l’Italia del voto alle donne, del riconoscimento dei loro diritti politici, sociali, civili. […]. Una donna che non fosse una regina, una principessa, una badessa, è diventata dirigente di governo!”.
Quando appare inesorabile il sopravvento del nemico e la conseguente caduta della Repubblica, Gisella si incarica di evacuare i bambini in Svizzera. L’operazione ha pieno successo. In seguito, raggiunge il comando delle brigate valsesiane di Cino Moscatelli e lì dirige l’attività di assistenza ai combattenti del Cusio e del Verbano.
All’insurrezione è lei che, come presidente del CLN di Novara, tratta la resa dei tedeschi. Dopo la Liberazione è stata membro della Consulta nazionale, deputata alla Camera nelle prime due legislature, segretaria dell’Unione nazionale soccorso infanzia, dirigente nazionale dell’Unione Donne Italiane. Fra il 1958 e il 1963 ha ricoperto incarichi di partito nella Federazione internazionale delle donne a Berlino. Dal 1963 al 1968 è stata consigliera comunale a Milano.
Diplomata in Conservatorio, ha insegnato musica per alcuni anni.
(Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Gisella_Floreanini)
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