Linee guida sul collocamento mirato delle persone con disabilità

16 marzo 2022

Linee guida sul collocamento mirato delle persone con disabilità.

A cura di Luigi Verde

Il 16 marzo 2022 il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, e la Ministra per le Disabilità, Erika Stefani hanno presentato in conferenza stampa le “Linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità”, adottate a seguito della pubblicazione, l’11 marzo 2022, del Decreto Ministeriale numero 43, e la Banca dati del collocamento obbligatorio mirato, con l’obiettivo di delineare un percorso di collaborazione e condivisione interistituzionale orientato verso un sistema di inclusione lavorativa più efficiente e organico in tutto il Paese.
Le Linee guida assorbono i principi espressi dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (1) e tengono in considerazione gli obiettivi della recente Strategia europea per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 presentata dalla Commissione Europea. In particolare si assume la dimensione del lavoro come fondamentale per i percorsi di integrazione sociale delle persone con disabilità e la più ampia realizzazione dei relativi progetti di vita indipendente.
Le Linee guida prevedono interventi concreti specifici rivolti a:
a) giovani con disabilità non ancora in età da lavoro o ancora all’interno del sistema d’istruzione, che saranno “accompagnati” in un percorso di inclusione sociale e integrazione lavorativa;
b) coloro che accedono per la prima volta alle liste del collocamento obbligatorio o sono iscritti da non oltre 24 mesi;
c) disoccupati da oltre 24 mesi e persone che rientrano nel mercato del lavoro dopo dimissioni, licenziamenti o lunghi periodi di malattia, infortunio sul lavoro, malattia professionale o riabilitazione.
L’attuazione delle Linee guida sarà oggetto di un monitoraggio annuale, da parte del Ministero con la collaborazione delle amministrazioni regionali competenti e tavoli tecnici tra gli attori istituzionali sono già stati previsti per i necessari completamenti.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha poi recentemente istituito, come strumento di indirizzo e coordinamento a livello nazionale, la Banca dati del collocamento obbligatorio mirato, che definisce le modalità attuative della raccolta di informazioni e la semplificazione degli adempimenti in materia di assunzioni mirate per persone diversamente abili.
Il Ministero del lavoro ha iniziato interlocuzioni con INPS e INAIL al fine di approntare tutti gli adempimenti utili per rendere operativa la Banca dati del collocamento mirato ed è in procinto di attivare anche un tavolo con le Regioni.
Le informazioni saranno accessibili alle Regioni e Provincie autonome di Trento e Bolzano, all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’Anpal, al Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai datori di lavoro pubblici e privati e alle persone iscritte presso il collocamento mirato.

Note
(1) Giova ricordare che con L. n.18/2009 il Parlamento ha autorizzato la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e del relativo protocollo opzionale sottoscritta dall’Italia il 30 marzo 2007. La Convenzione, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006, rappresenta un importante risultato raggiunto dalla comunità internazionale in quanto strumento internazionale vincolante per gli Stati Parti. In questa nuova prospettiva la Convenzione si inserisce nel più ampio contesto della tutela e della promozione dei diritti umani, definito in sede internazionale fin dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani del 1948 e consolidatosi nel corso dei decenni, confermando in favore delle persone con disabilità i principi fondamentali in tema di riconoscimento dei diritti di pari opportunità e di non discriminazione.
Nei suoi principi ispiratori la Convenzione non riconosce “nuovi” diritti alle persone con disabilità, ma intende piuttosto assicurare che queste ultime possano godere, sulla base degli ordinamenti degli Stati di appartenenza, di tutti i diritti riconosciuti agli altri consociati, in applicazione dei principi generali di pari opportunità.
Scopo della Convenzione, che si compone di un preambolo e di 50 articoli, è quello di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà da parte delle persone con disabilità. A tal fine, la condizione di disabilità viene ricondotta all’esistenza di barriere di varia natura che possono essere di ostacolo a quanti, portatori di minorazioni fisiche, mentali o sensoriali a lungo termine, hanno il diritto di partecipare in modo pieno ed effettivo alla società. Alla Convenzione si affianca un Protocollo opzionale, composto da 18 articoli, anch’esso sottoscritto e ratificato dall’Italia.
La Convenzione dispone che ogni Stato presenti un rapporto dettagliato sulle misure prese per adempiere ai propri obblighi e sui progressi conseguiti al riguardo. La legge italiana di ratifica della Convenzione ha contestualmente istituito l’Osservatorio nazionale sula condizione delel persone con disabilità che ha, tra gli altri compiti, quello di promuovere l’attuazione della Convenzione ed elaborare il rapporto dettagliato sulle misure adottate di cui all’art. 35 della stessa Convenzione, in raccordo con il Comitato Interministeriale dei Diritti Umani (CIDU).