"Dichiarazione di Porto" sulle questioni sociali.

Riunione informale dei capi di Stato o di governo (Porto, 7 e 8 maggio 2021).

Riunione informale dei capi di Stato o di governo (Porto, 7 e 8 maggio 2021). “Dichiarazione di Porto” sulle questioni sociali.

Il 7 e l’8 maggio 2021 i capi di Stato o di governo dell’UE si sono riuniti a Porto per un vertice informale.

1.Il 7 maggio, in seguito alla conferenza ad alto livello organizzata dalla presidenza portoghese, i capi di Stato o di governo hanno discusso di COVID-19 e di relazioni internazionali. L’8 maggio erano all’ordine del giorno gli affari sociali. I capi di Stato o di governo hanno adottato la Dichiarazione di Porto sulle questioni sociali.

2.L’8 maggio i capi di Stato o di governo leader dell’UE hanno concentrato le loro discussioni su come garantire una ripresa inclusiva, in cui istruzione e competenze siano al centro dell’azione politica dell’UE; in tale contesto hanno adottato la “Dichiarazione di Porto”, che illustra la loro visione per la transizione digitale, verde ed equa dell’Europa.

“La dimensione sociale, il dialogo sociale e il coinvolgimento attivo delle parti sociali sono sempre stati al centro di un’economia sociale di mercato altamente competitiva. Il nostro impegno a favore dell’unità e della solidarietà significa anche garantire pari opportunità a tutti e non lasciare indietro nessuno”.

I capi di Stato o di governo hanno discusso dell’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali a livello dell’UE e nazionale, come stabilito dall’agenda strategica dell’UE 2019-2024. Il piano d’azione, presentato dalla Commissione nel marzo 2021, fornisce orientamenti in merito all’attuazione di tale pilastro, anche nei settori dell’occupazione, delle competenze e della protezione sociale. Il piano d’azione fissa inoltre tre obiettivi principali da raggiungere in tutta l’Unione europea entro il 2030: a) un tasso di occupazione di almeno il 78% nell’UE; b) una partecipazione di almeno il 60% degli adulti a corsi di formazione ogni anno; c) una riduzione del numero di persone a rischio di esclusione sociale o povertà di almeno 15 milioni.

Dichiarazione di Porto

“1. Sottolineiamo l’importanza dell’unità e della solidarietà europee nella lotta contro la pandemia di COVID-19. Tali valori hanno definito la risposta dei cittadini europei alla crisi e sono anche al centro del nostro progetto comune e del nostro peculiare modello sociale. Ora più che mai l’Europa deve essere il continente della coesione sociale e della prosperità. Ribadiamo il nostro impegno ad adoperarci per un’Europa sociale.

2.Dall’inizio della pandemia di COVID-19, l’azione rapida, critica e globale a livello dell’UE e nazionale ha protetto milioni di vite, posti di lavoro e imprese.

3.Lo stesso spirito di unità e solidarietà ha ispirato il nostro storico accordo del luglio 2020 sul quadro finanziario pluriennale e lo specifico sforzo per la ripresa nell’ambito di Next Generation EU. Nel momento in cui acceleriamo le transizioni verde e digitale, questo massiccio investimento europeo e le riforme associate consentiranno all’Unione e ai suoi Stati membri di intraprendere con determinazione il percorso di riforma verso una ripresa equa, sostenibile e resiliente. Una ripresa collettiva, inclusiva, tempestiva e coesa fortificherà la competitività, la resilienza, la dimensione sociale e il ruolo dell’Europa sulla scena mondiale.

4.Accogliamo con favore la conferenza ad alto livello organizzata dalla presidenza portoghese nel contesto del vertice sociale di Porto e prendiamo atto dei suoi risultati. Il pilastro europeo dei diritti sociali è un elemento fondamentale della ripresa. La sua attuazione rafforzerà lo slancio dell’Unione verso una transizione digitale, verde ed equa e contribuirà a conseguire una convergenza verso l’alto in ambito sociale ed economico e ad affrontare le sfide demografiche. La dimensione sociale, il dialogo sociale e il coinvolgimento attivo delle parti sociali sono sempre stati al centro di un’economia sociale di mercato altamente competitiva. Il nostro impegno a favore dell’unità e della solidarietà significa anche garantire pari opportunità a tutti e non lasciare indietro nessuno.

5.Come stabilito nell’agenda strategica 2019-2024 dell’UE, siamo determinati a continuare ad approfondire l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali a livello dell’UE e nazionale, tenendo debitamente conto delle rispettive competenze e dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità. Il piano d’azione presentato dalla Commissione il 4 marzo 2021 fornisce utili orientamenti per l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, anche nei settori dell’occupazione, delle competenze, della salute e della protezione sociale.

6.Accogliamo con favore i nuovi obiettivi principali dell’UE in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà e il quadro di valutazione della situazione sociale riveduto proposti nel piano d’azione, che contribuiranno a monitorare i progressi verso l’attuazione dei principi del pilastro sociale, tenendo conto delle diverse situazioni nazionali, e nell’ambito del quadro di coordinamento delle politiche nel contesto del semestre europeo.

7.Con la graduale ripresa dell’Europa dalla pandemia di COVID-19, la priorità sarà passare dalla protezione alla creazione di posti di lavoro e migliorare la qualità del lavoro, ambiti in cui le piccole e medie imprese (comprese le imprese sociali) svolgono un ruolo fondamentale. L’attuazione dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali sarà essenziale per garantire la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro per tutti nel quadro di una ripresa inclusiva. A tale riguardo, la pertinente attività legislativa e non legislativa dovrebbe essere portata avanti a livello dell’UE e degli Stati membri.

8.Metteremo l’istruzione e le competenze al centro della nostra azione politica. Le transizioni verde e digitale offriranno enormi opportunità ai cittadini europei, ma comporteranno anche numerose sfide, che richiederanno maggiori investimenti in materia di istruzione, formazione professionale, apprendimento lungo tutto l’arco della vita nonché miglioramento del livello delle competenze e riqualificazione, in modo da stimolare le transizioni occupazionali verso settori con una crescente domanda di manodopera. Allo stesso tempo, i cambiamenti legati alla digitalizzazione, all’intelligenza artificiale, al telelavoro e all’economia delle piattaforme richiederanno un’attenzione particolare al fine di rafforzare i diritti dei lavoratori, i sistemi di sicurezza sociale e la salute e la sicurezza sul lavoro.

9.Siamo determinati a ridurre le disuguaglianze, a difendere salari equi, a combattere l’esclusione sociale e la povertà, perseguendo l’obiettivo di lottare contro la povertà infantile e di far fronte ai rischi di esclusione cui sono esposti i gruppi sociali particolarmente vulnerabili, quali i disoccupati di lunga durata, gli anziani, le persone con disabilità e le persone senza fissa dimora.

10.Intensificheremo gli sforzi per combattere la discriminazione e lavoreremo attivamente per colmare i divari di genere a livello occupazionale, retributivo e pensionistico e per promuovere l’uguaglianza e l’equità per ogni individuo nella nostra società, in linea con i principi fondamentali dell’Unione europea e con il principio 2 del pilastro europeo dei diritti sociali.

11.Daremo la priorità alle azioni a sostegno dei giovani, colpiti molto duramente dalla crisi COVID-19, che ha profondamente perturbato la loro partecipazione al mercato del lavoro e i loro piani di istruzione e formazione. I giovani rappresentano una fonte indispensabile di dinamismo, talento e creatività per l’Europa. Dobbiamo fare in modo che diventino la forza trainante della ripresa verde e digitale inclusiva per contribuire alla costruzione dell’Europa del futuro, anche sfruttando appieno il potenziale di Erasmus+ al fine di promuovere la mobilità attraverso l’Europa di tutti gli studenti e apprendisti.

12.Sottolineiamo l’importanza di seguire da vicino, anche al più alto livello, i progressi compiuti verso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e degli obiettivi principali dell’UE per il 2030.

13.Accogliamo con favore, come un ulteriore successo del dialogo sociale europeo, la presentazione ad opera delle parti sociali europee di una proposta congiunta relativa a un insieme alternativo di indicatori per misurare i progressi economici, sociali e ambientali, che integri il PIL come misura del benessere per una crescita inclusiva e sostenibile”.

Fonte: Consiglio europeo.