Le politiche dell’UE per favorire la transizione digitale. Come l’UE contribuisce alla trasformazione digitale in Europa a beneficio dei cittadini, delle aziende e dell’ambiente.

(Fonte : Parlamento europeo 18 ottobre 2023)

1. La trasformazione digitale è una delle priorità principali dell’UE: il Parlamento europeo contribuisce a creare le politiche per rafforzare i mezzi a disposizione dell’Europa nel campo delle nuove tecnologie digitali, offrire nuove opportunità ad aziende e consumatori, permettere la transizione verde dell’UE e la neutralità carbonica entro il 2050, creare occasioni di formazione digitale per cittadini e lavoratori, e aiutare la digitalizzazione dei servizi pubblici rispettando diritti e valori fondamentali.

Promuovere la digitalizzazione porta molti vantaggi alla società. L’UE vuole rafforzare la sua sovranità digitale e stabilire standard, piuttosto che seguire standard stabiliti da altri, per rendere l’Europa pronta per l’era digitale.

Per guidare la trasformazione digitale dell’UE, la Commissione europea ha presentato il programma politico del decennio digitale europeo, che contiene traguardi e obiettivi concreti per il 2030 in settori quali competenze, infrastrutture digitali sicure e sostenibili, trasformazione digitale delle imprese e digitalizzazione dei servizi pubblici.

Nel maggio 2021 il Parlamento ha approvato una relazione per plasmare il futuro digitale dell’Europa, in cui invita la Commissione europea ad affrontare ulteriormente le sfide poste dalla transizione digitale e in particolare a sfruttare le opportunità del mercato unico digitale, migliorare l’uso dell’intelligenza artificiale e sostenere l’innovazione e le competenze digitali.

2.Cos’è la trasformazione digitale?

La trasformazione digitale è l’integrazione delle tecnologie digitali nelle operazioni delle aziende e dei servizi pubblici, nonché l’impatto delle tecnologie sulla società.

Piattaforme digitali, l’internet delle cose, la tecnologia in cloud (o “nuvola informatica”) le blockchains e l’intelligenza artificiale influenzano settori quali trasporti, energia, agroalimentare, telecomunicazioni, servizi finanziari, fabbriche e i servizi sanitari, cambiando la vita delle persone.

Le tecnologie digitali potrebbero aiutare a ottimizzare la produzione, ridurre le emissioni e i rifiuti, aumentare i vantaggi competitivi delle aziende e portare nuovi servizi e prodotti ai consumatori.

3.Il 42% dei cittadini europei non possiede conoscenze digitali di base.

4.Cosa sta facendo l’UE per plasmare la trasformazione digitale?

4.1.Intelligenza artificiale (IA) e strategia informatica.

L’intelligenza artificiale può migliorare la vita delle persone in molti modi: in campo sanitario, garantendo automobili più sicure o permettendo la creazione di servizi personalizzati. Può inoltre migliorare i processi di produzione e portare ingenti vantaggi alle aziende europee, specialmente in settori già ben delineati, come l’economia verde e circolare, la meccanica, l’agricoltura, il turismo e molti altri.

Per garantire di sfruttare al massimo le possibilità dell’IA, gli eurodeputati sottolineano il bisogno di una apposita legislazione, incentrata sulla persona e che stabilisca un quadro stabile ed eticamente corretto per proteggere i posti di lavoro, sostenere la competitività dei prodotti dell’IA creati in Europa e influenzare gli standard globali. La Commissione europea ha presentato una proposta per regolamentare l’IA il 21 aprile 2021. Secondo questa proposta, i sistemi di intelligenza artificiale verrebbero classificati in base al rischio che costituiscono per gli utenti. Una volta approvate, saranno le prime norme sull’IA al mondo.

I negoziati tra il Parlamento e i paesi dell’UE sulla veste sono ancora in corso.

4.2.Il successo dello sviluppo dell’IA in Europa può avvenire solo con una strategia informatica efficace. Il Parlamento europeo insiste sul potenziale dei dati privati e pubblici per le aziende e i ricercatori dell’UE e richiede spazi dedicati alla raccolta dati in Europa, un apposito sistema per i big data e una legislazione che insieme contribuiscano alla loro affidabilità e sicurezza.

Il Parlamento ha sottolineato il potenziale dei dati industriali e pubblici per le aziende e i ricercatori dell’UE e ha chiesto spazi di dati europei, infrastrutture per i big data e una legislazione che contribuirà all’affidabilità.

Per contribuire a sfruttare a pieno il potenziale dei big data e dell’intelligenza artificiale, il Parlamento ha adottato due documenti tesi a promuovere la condivisione dei dati nel 2022 e nel 2023.

5.Sicurezza informatica.

La crescente interconnessione tra la sfera digitale e quella fisica ha determinato il sorgere di nuovi pericoli. Di conseguenza, la sicurezza informatica ha acquisito un’importanza trasversale che spazia da aree come la sicurezza dei consumatori, a quella del funzionamento degli ospedali, arrivando fino alle forniture idriche ed elettriche.

Per rafforzare la protezione dei cittadini e delle imprese dalle minacce informatiche, nel novembre 2022 il Parlamento ha approvato nuove norme che rafforzano la cibersicurezza dell’UE in settori chiave.

Nel 2021 il Parlamento ha adottato anche norme per un nuovo centro europeo per la cibersicurezza e per prevenire la diffusione di contenuti terroristici online.

6.Economia delle piattaforme.

Le piattaforme online sono parte integrante dell’economia e della vita di tutti i giorni, offrono opportunità commerciali e canali di comunicazione ma presentano anche dei rischi: l’UE sta lavorando ad una legislazione sui servizi digitali per stimolare competitività, innovazione e crescita garantendo la sicurezza digitale. Questo provvedimento nasce per far fronte ai  contenuti illegali  assicurare la protezione della libertà di parola, di stampa e della democrazia.

7.Competenze digitali e formazione

La pandemia di COVID-19 ha mostrato come le competenze digitali siano fondamentali sul lavoro e nei rapporti umani, ma ha anche evidenziato il divario digitale e il bisogno di rafforzare l’istruzione digitale. Il Parlamento chiede che l’Agenda europea sulle competenze permetta a cittadini e aziende di sfruttare al massimo i progressi tecnologici.

8.Sistemi intelligenti di trasporto stradale.

Il Parlamento ha adottato nuove norme sull’implementazione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) nel trasporto stradale. Queste regole mirano ad aumentare la disponibilità di dati digitali sul traffico, promuovere la digitalizzazione nel settore dei trasporti e facilitare la condivisione dei dati tra le applicazioni di mobilità. L’obiettivo è migliorare la sicurezza stradale, l’efficienza e la sostenibilità nella mobilità.

Le regole non favoriscono alcuna tecnologia specifica da utilizzare nei servizi di trasporto intelligenti, ma vogliono assicurarsi che le app siano in grado di funzionare bene tra loro. Dovrebbero essere progettati per fornire informazioni chiare e facilmente comprensibili agli utenti sulle varie scelte di trasporto a loro disposizione e non discriminare gli utenti stradali vulnerabili. Gli Stati membri dell’UE dovranno rafforzare la cooperazione, in particolare per i progetti transfrontalieri, per garantire un trasporto regolare attraverso i confini.

9.Chips Act: il piano dell’UE per superare la carenza di semiconduttori.

Dalla fine del 2020 si è verificata una carenza senza precedenti di semiconduttori in tutto il mondo, causata, tra le altre ragioni, dalla pandemia di Covid-19 e dalla guerra in Ucraina. Con l’European Chips Act, , l‘UE mira ad aumentare la produzione di semiconduttori in Europa.

La produzione di microchip si basa su catene di approvvigionamento estremamente complesse e interdipendenti che si estendono in tutto il mondo. Per aumentare l’indipendenza dell’UE, garantire la futura competitività e mantenere la leadership tecnologica, è necessario rafforzare le capacità dell’UE nella produzione di semiconduttori. In base alla normativa proposta, la quota dell’UE nella capacità di produzione globale dovrebbe aumentare da meno del 10% al 20%.

10. Identità digitale europea: facile accesso online ai servizi chiave.

Dall’inizio della pandemia di Covid-19, sempre più servizi pubblici e privati sono diventati digitali. Ciò richiede sistemi di identificazione digitale sicuri e affidabili.

L’UE è al lavoro per la creazione di un’identità digitale europea (eID) che consente il riconoscimento reciproco transfrontaliero dei regimi nazionali di identificazione elettronica. Con l’eID, i cittadini europei potranno identificarsi e autenticarsi online senza dover ricorrere a fornitori commerciali. Potranno inoltre accedere ai servizi online da altri paesi dell’UE utilizzando la loro carta d’identità elettronica nazionale.

11..Giusta tassazione dell’economia digitale.

La maggior parte delle tasse in vigore vennero fissate ben prima dell’avvento del digitale. Gli eurodeputati, per evitare l’evasione fiscale e stabilire tasse più eque , chiedono una soglia minima di tassazione a livello globale e la creazione di nuovi diritti fiscali, affinché le tasse vengano versate nel luogo dove è creato il valore e non dove le tasse sono più basse.

L’UE ha inoltre adottato norme su un’aliquota fiscale minima per le società multinazionali nell’Unione in linea con un accordo globale in materia.

Per contribuire allo sviluppo delle criptovalute proteggendo al tempo stesso gli utenti, l’UE sta lavorando alla regolamentazione dei cripto-asset e della tecnologia che li sta dietro.

12.Garantire un’infrastruttura digitale di alta qualità.

Il Parlamento sta anche lavorando su una legge per aiutare a ridurre i costi e la burocrazia nella costruzione di reti ad altissima velocità. Nel mese di ottobre 2023, il Parlamento ha approvato la sua posizione negoziale per i colloqui con i paesi dell’UE sulla bozza dell’atto dell’infrastruttura Gigabit, che mira a garantire l’accesso a internet ad alta velocità per tutte le famiglie dell’UE e la copertura 5G in tutte le aree popolate entro il 2030.

13.Finanziare le priorità digitali dell’UE.

La scommessa sul digitale ha un ruolo fondamentale nelle politiche dell’UE: la crisi della pandemia ha evidenziato la necessità di un piano per la digitalizzazione che guardi al futuro, che dia benefici nel lungo termine sia alla società che alla competitività. Le soluzioni digitali presentano ottime opportunità per la ripresa e la competitività dell’Europa nel quadro economico globale: il piano dell’UE per rilanciare l’economia chiede agli stati membri di investire almeno il 20% dei 672.500 milioni di euro del Dispositivo per la ripresa e la resilienza nel settore digitale. Anche i programmi di investimento come Orizzonte Europa per l’innovazione e Fondo per collegare l’Europa per l’infrastruttura investono grandi somme per l’avanzamento del digitale.

Le politiche generali e i programmi dell’UE mirano a sostenere gli obiettivi digitali, mentre alcuni investimenti e nuove regole sono pensate proprio per raggiungere questi obiettivi.

Il Parlamento ha votato il programma Europa digitale in occasione della plenaria di aprile 2021: si tratta del primo strumento finanziario dell’UE appositamente creato per portare la tecnologia più vicina alle aziende e ai cittadini, investendo nel digitale per facilitare la competitività dell’Europa, la transizione verde e la sovranità tecnologica. 7,5 miliardi di euro saranno investiti in cinque diverse aree: supercalcolo (2,2 miliardi di euro), intelligenza artificiale (2 miliardi di euro), sicurezza informatica (1,6 miliardi di euro), conoscenze digitali avanzate (577 milioni di euro) e per assicurare un ampio utilizzo di tecnologie digitali nell’economia e nella società (1 miliardo di euro).